Corso di laurea in Filosofia

il corso ha un carattere prevalentemente introduttivo, ed è rivolto in special modo agli studenti del primo anno. Esso si pone come obiettivo l’acquisizione dei temi affrontati nel corso e dei contenuti trattati nei testi d’esame. Il docente darà particolare rilievo alla capacità di ragionamento, di contestualizzazione e di rielaborazione dello studente.

i risultati dell’apprendimento saranno verificati durante l’esame orale. In questa sede sarà fatta particolare attenzione alla congruità del commento, da parte dello studente, di passi centrali delle opere affrontate nel corso, nonché alla sua capacità di analisi critica e di contestualizzazione storico-filosofica dei problemi evidenziati e discussi a lezione.

Natura, utopia e melancolia nell’era della tecnica

Il corso, attraverso alcune tappe decisive della storia del pensiero filosofico, intende soffermarsi sulla svolta epocale determinata dall’avvento della tecnica e della società dei consumi nel ‘900. L’accelerazione dei vissuti, la perdita di contatto con la natura e la sua mercificazione, la fede nel progresso storico e le enormi possibilità di trasformazione dell’ambiente circostante mutano per sempre la posizione dell’uomo nel mondo: filosofi come Heidegger, Löwith, Benjamin, Kracauer, Bloch, Anders, Gehlen, Horkheimer e Adorno, in particolare, ma anche scrittori come Kafka, hanno posto particolare attenzione su questo punto di non ritorno, facendo i conti con la possibilità della finis mundi.  Dietro il trionfo apparente dell’umanità si cela un’accezione peculiare di una tradizionale figura dello spirito, ora più che mai espressa nei suoi tratti patologici: la melancolia. Ed è su questa figura che occorre tornare a riflettere per comprendere la “mancanza” costitutiva della nostra epoca, momento storico che si crede caratterizzato dalla pienezza e dall’abbondanza. La melancolia, in effetti, è un concetto ambiguo ed instabile, passibile di interpretazioni antitetiche e di rovesciamenti insospettati.  Può anche darsi che la malattia del presente, la stessa complessione melancolica quale contraltare dell’“utopia realizzata”, sia in realtà quella chance salvifica che s’intravede nel buio della catastrofe imminente.

Testi obbligatori:

 G. Cuozzo, Filosofia delle cose ultime. Da Walter Benjamin a Wall-E, Moretti&Vitali 2013

G. Cuozzo. Regno senza grazia. Oikos e natura nel regno della tecnica, Mimesis 2013

A. Gehlen, L’uomo nell’era della tecnica, Armando 2003

 Un testo a scelta tra i seguenti (due per i non frequentanti):

M. Heidegger, Saggi e discorsi, Mursia 2008

K. Löwith, Storia e fede, Laterza 2000  + Scritti sul Giappone, Rubbettino 1995

G. Anders, L’uomo è antiquato, vol. I, Bollati Boringhieri 2007

M. Horkheimer-T.W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo, Einaudi 2010

S. Kracauer, La fabbrica del disimpegno, L’Ancora del Mediterraneo 2001

W. Benjamin, Sul concetto di storia, Einaudi 1997

Idem, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi 2011

G. Simmel, Moda e metropoli, Piano B 2011